Gli “sfizi” di Gianluca, internet e cucina per raggiungere l’America
Da un vecchio casolare a Marcellina ad oltre 60milioni di visualizzazioni su youtube. La storia di Gianluca Donato e delle sue grandi passioni che lo hanno reso virale in tutto il mondo.
Testa dura senza paura
Il luogo comune per il quale i Calabresi vengono etichettati come delle teste dure non è frutto di un pregiudizio o di uno stereotipo. Di storie che confermano questo assioma antropologico-culturale ce ne sarebbero da raccontare a bizzeffe ma la differenza, come sempre, sta nel punto di vista con il quale si approccia l’ascolto di un racconto.
All’essere testardi, il più delle volte, si associa una connotazione negativa e con questo aggettivo si etichetta chi non è disposto a mettersi in discussione neanche di fronte all’evidenza, figurarsi di fronte ad un’idea che è ancora appunto soltanto un’ipotesi di qualcosa che deve accadere.
Dall’altro lato della medaglia, il testardo, nell’accezione positiva, è colui che caparbiamente, con tenacia, correggendo gli inevitabili errori che si compiono naturalmente durante un qualsiasi percorso, piuttosto che mollare, rivede, ricalibra, aggiusta il tiro, tenendo sempre ben saldo l’obiettivo da raggiungere che spesso non è neanche definito e quantificabile ma, semplicemente, qualcosa di grande.
Perché come sentiamo dire o come leggiamo ormai quasi ovunque – con il rischio che frasi di grande significato perdano anche il senso originario – quando si punta alla luna mal che vada si raggiungeranno le stelle. E attenzione non si tratta di una questione di ambizione fine a se stessa o di cercare un grosso profitto. Per chi sogna in grande, per chi si impegna quotidianamente per realizzare un progetto, non è importante il risultato economico, almeno non solo, ma conta il percorso, il viaggio che si compie.
Ogni singolo momento e ogni singolo sforzo passato a costruire e a rendere concreta quella visione primitiva appaga lo spirito del sognatore più di qualsiasi traguardo intermedio e più di qualsiasi riconoscimento.
Certo ad essere testardi, caparbi, tenaci ci vuole costanza. Bisogna essere pronti a non essere compresi, anche derisi, fino a quando si viene imitati ed è in quel momento che arriva l’attestazione che tutti i sacrifici espressi in mesi e anni di lavoro spesso solitario non sono stati vani.
Come diceva Arthur Schopenhauer : “Tutte le verità passano attraverso tre stadi. Primo: vengono ridicolizzate; secondo: vengono violentemente contestate; terzo: vengono accettate dandole come evidenti”.
E-commerce a 32 bit
Oggi sentir parlare di e-commerce è praticamente all’ordine del giorno. Il web e i social sono stracolmi di guru di ogni età che vogliono insegnare a fare soldi con il dropshipping, una pratica di commercio on line che di fatto permette di vendere prodotti senza acquistarli, costruendo piattaforme sulle quali poi, tramite strumenti di sponsorizzazione, si veicolano clienti targettizzati per quei determinati prodotti.
Eliminando di fatto le fasi di intermediazione, si riesce a creare dei margini per il venditore che non fa altro che collegare il potenziale cliente con il produttore o con un rivenditore all’ingrosso i quali si occupano delle spedizioni riconoscendo una percentuale sulle vendite al titolare del sito dal quale è stato effettuato l’acquisto.
Ma Gianluca sorride quando parliamo di questa realtà perché nel lontano 1997 era tra i pochissimi che si collegava alla rete tramite hubnet e nel 2005, anno in cui lui iniziò a sperimentare il commercio on line, internet non era una realtà alla portata di tutti come oggi, era una frontiera pressoché inesplorata nel vecchio continente con tutti i pregiudizi e le paure che le novità portavano con sé.
Un mondo affascinante ma ignoto dove immaginare di effettuare pagamenti con carta di credito avrebbe scoraggiato chiunque per timore di frodi e di non sapere a chi rivolgersi in caso di mancata consegna della merce e questo nel caso in cui qualcuno avesse la cognizione della possibilità di poter acquistare qualcosa on line che nel giro di 2/48 ore ti arriva a casa da qualsiasi parte del mondo.
Come se non bastasse le connessioni ultraveloci erano anch’esse una chimera. Per scaricare un video o fare un upload di una foto ad alta risoluzione servivano intere giornate e bisognava uscire dalla stanza dove era allocato il computer per non essere rintronato dal rumore meccanico dei vecchi modem, e magari inginocchiarsi e pregare che la connessione non si staccasse poco prima di aver finito quell’estenuante e lentissima operazione.
Ecco, Gianluca è partito a fare commercio on line in queste condizioni: le peggiori. Proprio per questo la sua testa dura calabrese è stata una risorsa fondamentale.
La famiglia prima di tutto
In queste condizioni assolutamente proibitive probabilmente la maggior parte delle persone si sarebbero scoraggiate, ma quand’anche avessero avuto la forza di andare avanti spendendo intere giornate in processi lentissimi, avrebbero trovato nella famiglia un ostacolo da superare con enormi difficoltà.
A chiunque sia capitato di imbattersi in un’esperienza innovativa non risulta nuovo lo scenario che sto per descrivere: “ma che stai facendo?”, “perdi solo tempo?, “ma chi te lo fa fare”, “ma trovati un lavoro vero” e potrei continuare all’infinito.
Attenzione, non si tratta di valutazioni di merito o di giudizi. Anche in questo caso parliamo di un meccanismo diffuso secondo il quale, nel tentativo di proteggerti, di evitarti delusioni e frustrazioni, la famiglia risulta molto spesso il primo grande ostacolo da superare nel momento in cui si decide di intraprendere una sfida difficile.
Non è stato così per Gianluca. Il suo background di studente di informatica è stato un elemento fondamentale per garantirsi la fiducia dei familiari ben prima di raggiungere i risultati che oggi può vantare.
Altra grande passione che Gianluca ha sempre coltivato è quella per la cucina, e anche in quel settore i risultati sono arrivati molto presto. All’età di nove anni, rimasto solo in casa per un impegno dei genitori, al loro ritorno fece trovare fumante e croccante una teglia di pasta al forno!
Sfizi di Calabria: prodotti tipici all over the world
La passione per la cucina e i prodotti tipici e quella per l’e-commerce portano Gianluca fin da subito a guardare oltre la bottega aperta due mesi all’anno per vendere ai turisti qualche vasetto di ‘nduja. L’obiettivo era un negozio aperto 24 ore al giorno, 365 giorni all’anno e con la possibilità di vendere ovunque. Una delle difficoltà maggiori era perché il settore alimentare per la vendita on line presentava diverse criticità.
Bisognava guadagnare la fiducia dei potenziali clienti e combattere la diffidenza sulla qualità percepita del prodotto, assicurarsi che il prodotto arrivasse integro, garantirsi, di contro, di ricevere i pagamenti e tutto questo in un mondo che ancora viaggiava sui canali analogici, situazione che rendeva complicato anche impostare un negozio on line dal punto di vista burocratico.
L’idea chiara, però, era di creare un marchio di proprietà da appiccicare sui prodotti migliori già in commercio che le aziende però vendevano solo nei negozi. Gianluca inizia così a fare analisi di mercato, a girare fiere per assaggiare personalmente i prodotti finché, in una sortita a Vicenza per andare a trovare dei parenti, arriva l’illuminazione: i clienti da andare a prendere non erano i calabresi che vivevano lontano dalla propria terra d’origine perché quelli “il pacco da giù” lo ricevevano e soppressate, peperoncino, ‘nduja e sottolio non mancavano di certo; ma c’era tutto un potenziale mercato di clienti che non conoscevano ancora i prodotti calabresi e che per questo potevano diventare il target di riferimento da raggiungere on line.
In un vecchio stabile di fronte casa, usato come stalla per gli animali, adibita ad area commerciale, con quattro scaffali in metallo è partita l’avventura di Sfizi di Calabria, anno Domini 2007.
Da E-bay a Youtube: il successo mettendoci la faccia
Le prime vendite partono su E-bay dove Gianluca trova un’ulteriore motivazione: i feedback dei clienti. Leggere i commenti positivi di perfetti sconosciuti iniziava a dirgli che la strada imboccata era quella giusta e allora giù a dare di più e a caricare fotografie dei prodotti, sempre fatte da lui, perché se i prodotti si gustano con la bocca quando arrivano a casa, on line l’occhio vuole la sua parte.
Altra intuizione vincente, frutto di studi sulle tecniche di vendita e di marketing, è stata quella di non imporre mai il minimo d’ordine:
“Ho sempre dato la possibilità di acquistare anche un solo prodotto perché per me l’obiettivo non era il guadagno ma acquisire il cliente per fidelizzarlo poi con la qualità”.
Anche i produttori all’inizio non capivano il progetto di Gianluca. Molti pensavano di dover anticipare i prodotti mentre invece Gianluca li acquistava, li marchiava con il suo logo e li vendeva aggiungendo il suo margine pretendendo la garanzia della qualità sulla produzione perché sul mercato il marchio che campeggiava era il suo costituendo di fatto un e-commerce per tante aziende calabresi che o non volevano investire on line o non erano riuscite ad ottenere i risultati per mancanza di competenze e di costanza.
Gianluca invece, nel corso di qualche anno, diventa power seller di E-bay portando i clienti direttamente sul suo sito inserendo nel pacco il bigliettino della sua azienda con i riferimenti diretti. In questo modo il cliente avrebbe risparmiato acquistando direttamente sul sito di Sfizi di Calabria.
Cliente soddisfatto dalla qualità del prodotto e fidelizzato anche con il risparmio dalla vendita diretta tramite il sito aziendale.
Prima di sbarcare su youtube con i suoi video virali, Gianluca si assicura altri clienti “di passaggio”. I vacanzieri degli hotel quattro stelle della costa vengono ingolositi da degustazioni gratuite direttamente nelle strutture alberghiere. Un piccolo investimento per garantirsi gli acquisti vita natural durante.
Nel 2008 Gianluca lancia il canale youtube. Nonostante le connessioni lente e tutti i disagi, con lo sguardo oltreoceano, l’idea di avvicinare le persone alla cucina tradizionale calabrese prende vita:
“Per molti anni il canale youtube non è stato collegato al negozio di prodotti tipici perché non volevo che il canale fosse percepito come uno strumento per la vendita ma solo un modo per dare sfogo alla mia passione per la cucina. Ovviamente con il tempo la gente ha associato il mio canale al sito dei prodotti ma questa è stata una conseguenza”.
Un percorso step by step che oggi conta 60milioni di visualizzazioni e 300mila iscritti al canale youtube.
Il rovescio della medaglia è che tutto questo progetto è poggiato interamente sulle sue spalle. Non ci sono malattie, non ci sono ferie, non ci sono pause, e la prospettiva di questo grande sogno è un’incognita. L’obiettivo è automatizzare il più possibile i processi immaginando un domani di lasciare il testimone al figlio Pietro:
“Affidare ad una terza persona una parte del lavoro e del controllo è complesso, soprattutto per la parte gestionale ed economica dove i tentativi di frode, furti, hackeraggi sono all’ordine dell’ora non del giorno. Mio figlio mi segue molto, è curioso e appassionato anche se fino a qualche tempo fa soffriva il fatto che il mio lavoro mi portasse via praticamente tutto il tempo. Sicuramente non lo spingerò. Se partirà da lui sarò felice di supportarlo”.
Il sogno Americano
Con i suoi video coinvolgenti Gianluca ha creato un vero e proprio esercito di followers e se si considera che la durata media dei suoi video supera i dieci minuti questo ci fa capire che il suo pubblico è veramente fidelizzato.
“Posso vendere solo in Europa ma da quando il canale youtube è esploso sono tante le persone che vengono apposta per conoscermi e di conseguenza comprare i miei prodotti”.
Un’evoluzione che lo rende un vero e proprio testimonial della Calabria in tutto il mondo:
“Sono tanti che mi invitano in tutti i Paesi ma purtroppo non posso spostarmi di frequente. Il sogno è andare almeno una volta in America ma devo programmarlo e farlo entro i prossimi quattro/cinque anni ma li devi starci almeno quindici/venti giorni”.
Un falso problema perché la connessione li si trova e anche i “ganci” per creare situazioni interessanti. Mi sono permesso di suggerire i ragazzi di Terùn ai quali manderò direttamente il link a questo articolo e magari contribuire, nel mio piccolo ad aiutare Gianluca a realizzare questo sogno.
E’ il minimo che io possa fare per ringraziarlo di aver condiviso con me la sua esperienza a cuore aperto e per darmi la possibilità di far leggere a tutti i suoi followers questo articolo.
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