Tempo di auguri…
Che cosa c’entrano gli “orologi molli” di Salvador Dalì con gli auguri di Natale? Vi avevo avvertito che non avreste trovato su queste pagine cose “normali” e anche se in questo periodo forse vi aspettavate qualcosa che riguardava il cibo delle feste, i regali più in voga, gli eventi più glamour non troverete nulla di tutto questo. Il web ne è pieno e, per carità, va benissimo, ma io voglio accennarvi qualche riflessione sul concetto di tempo.
REGALI E CENONI
Se siete stati bravi oggi non dovreste essere in giro per negozi a cercare il regalo dell’ultimo minuto. Vi siete organizzati per tempo, avete pensato a cosa regalare e a chi, avete programmato l’uscita per lo shopping e anche messo in conto di tenervi libera un’altra mezza giornata per eventuali dimenticanze.
Se siete particolarmente attenti alle festività e ai suoi rituali avete anche già programmato tutto per la cena del 24, il pranzo del 25, idem per la vigilia di Capodanno e per il primo dell’anno. Dove si mangia, chi prepara cosa, come incastrare le esigenze di famiglie ampie o allargate, spostamenti vari per accontentare tutti e riuscire comunque a passare almeno una festa almeno con tutti i parenti fino alla terza generazione, affini e contigui.
Se vi ritrovate in queste due situazioni non c’è che dirvi bravi perché molti si riducono all’ultimo minuto. Ovviamente non è una questione di volontà – almeno così ci raccontiamo – ma di tempo. Eppure, al netto degli impegni inderogabili, il tempo libero ognuno di noi lo potrebbe gestire come meglio crede salvo riuscire a stilare una scala di priorità.
Un amico che si occupa di formazione e coaching dice sempre: fate prima le cose prioritarie, poi quelle importanti e infine quelle necessarie. Facile a dirsi potrete pensare. Io vi dico provare per credere. E’ un modo per guadagnare tempo anche se la giornata è e resta di “sole” 24 ore.
NO AGLI AUGURI COPIANCOLLA
Ma torniamo alle “cose da fare” per le feste. Oltre ai regali e all’organizzazione delle abbuffate domestiche in famiglia c’è un altro rituale che si è imposto con l’avvento della tecnologia: i messaggi di auguri. Preparatevi ad una valanga di messaggi WhatsApp, ad essere inseriti in liste broadcast, a ricevere decine e decine di video e cartoline virtuali tutte uguali e a passare le giornate successive a svuotare il telefono perché la memoria vi sta esplodendo.
Una prassi che abbiamo lasciato che si imponesse negli ultimi lustri che da una parte “facilita il compito” dall’altra svuota un po’ il senso dell’augurio. Attenzione non voglio dire di non essermi mai macchiato di questo “reato” ma a parziale discolpa, riflettendo su questa cosa da un po’ di tempo, negli ultimi anni ho sempre cercato di scrivere un augurio che potesse essere originale e potesse in qualche modo davvero rappresentarmi e comunicare qualcosa nel rapporto con l’altro.
ALTERNATIVA PRATICA
Proprio per evitare la pratica del “copiancollismo” mi permetto quest’anno di proporvi alcuni suggerimenti per i vostri auguri. Magari una serie di messaggini che vi aiuta a districarvi nella mole di auguri da fare li invierete lo stesso ma provate anche a seguire questi consigli per vivere le festività in maniera più piena.
- Scegliete dieci persone che NON si aspettano il vostro messaggio e fate loro una telefonata di auguri
- Pensate ad almeno tre persone alle quali siete grate per qualcosa che hanno fatto per voi, chiamatele e ditele perché siete grati o ricordateglielo
- Pensate ad almeno tre persone con le quali avete avuto uno screzio, una lite sul lavoro, con la quale con vi parlate e fate una telefonata per metterci la famosa pietra sopra
Sono solo 16 telefonate. Certo non risponderanno tutti subito, di qualcuno forse non avete il contatto ma chi non risponde magari vi richiamerà o proverete voi di nuovo. Se non avete il numero di qualcuno potete contattarlo in mille modi e chiederglielo, magari oggi stesso.
SOPRESA, GRATITUDINE E PERDONO
Queste 13 telefonate credo rappresentino un esperimento magico perché fanno leva su tre fattori psicologicamente potentissimi e molto natalizi: la sorpresa, il perdono, la gratitudine.
Sorpresa – Ci sono nelle nostre vite – e nelle nostre rubriche – quelle persone che, diciamoci la verità, diamo un po’ per scontato. Vogliamo loro un gran bene però le classifichiamo tra quelle che “non ci tengono”, o “non se la prendono”. E’ sintomo di un rapporto saldo e radicato ma sono le persone che possiamo sorprendere con una semplice telefonata perché sono state loro a dimostrarci che ci sono e ci saranno sempre, soprattutto quando è veramente necessario, e allora su queste “investiamo” poco del nostro tempo. Un familiare, un amico, un collega. Sorprendetelo con una telefonata. Magari vi prenderà anche in giro perché “tra di noi bastava un messaggio” ma l’effetto può essere molto interessante.
Gratitudine – Le persone che vi suggerisco di scegliere per queste tre telefonate sono persone che hanno fatto qualcosa per voi di importante. Importante nel senso che sapevano che lo era per voi e che ha costituito per loro un impegno, un sacrificio. Per capirci non chiamerete – almeno io non chiamerei – il capo per ringraziarlo del lavoro, ma qualcuno che ci ha “sorpreso” (vedi paragrafo precedente) con un gesto inatteso che ha portato valore nella nostra vita. Non deve essere stato necessariamente qualcosa che ha stravolto la vostra condizione. Cercate dentro di voi il momento in cui siete rimasti veramente esterrefatti dal gesto di una persona nei vostri confronti e chiamatelo per ringraziarlo proprio per quell’episodio.
P.s.: se ne trovate più di tre, e ve lo auguro, chiamateli tutti e ritenetevi davvero fortunati.
Perdono – E’ forse il gruppo di telefonate più difficili perché dovete guardarvi dentro e sconfiggere uno dei peggiori nemici che abbiamo, il nostro ego. Qui potete provare a mettere nella vostra lista del perdono sia le persone che volete perdonare, sia quelle alle quali volete chiedere scusa. Nel primo caso sperimenterete il “dono” che si fa nel liberare un’altra persona da qualcosa. Chi vi ha fatto soffrire il più delle volte dentro di sé sta ancora male. Ditegli che può liberarsi di quel peso e starete meglio entrambi. Fare questa telefonata vi verrà più facile se prima fate quella o quelle in cui siete voi a chiedere scusa per qualcosa. In questo modo, mettendovi dalla parte di chi chiede il regalo del “per-dono” potrete sentire che gioia vi provoca liberarvi dal dolore che avete causato ad un’altra persona e sentirvi dire “non ti preoccupare, è passato”.
ZERO SCUSE, CORAGGIO
Lo so, non è facile, ma vi consiglio di provarci. Provateci, proviamoci, soprattutto se pensiamo sia scomodo, difficile, e attenzione perché le scuse che ci racconteremo sono due: tanto non serve a nulla, non ho il tempo di farlo. Fesserie. Le cose cambiano se cambiamo le nostre azioni. Nessuna persona è insensibile alla sorpresa, alla gratitudine e al perdono. E poi se ne vale la pena si trova tutto: si trova il tempo, si trova il coraggio, si trova l’umiltà.
VI AUGURO TEMPO
E a proposito di tempo. In questi giorni è tempo di auguri e per essere coerente con quanto scritto, quest’anno non manderò messaggini o altro. Farò anche io quelle telefonate perché credo sia importante dare l’esempio sempre e comunque.
Per quanti leggeranno queste righe spero siano state di aiuto per darsi una sbirciatina dentro e rivalutare qualche rapporto, qualche situazione e agire di conseguenza. Da parte mia vi auguro tempo – ne riparleremo di questo concetto – prendendo in prestito le parole di Ellie Michler.
Non ti auguro un dono qualsiasi,
ti auguro soltanto quello che i più non hanno.
Ti auguro tempo, per divertirti e per ridere;
se lo impiegherai bene, potrai ricavarne qualcosa.
Ti auguro tempo, per il tuo fare e il tuo pensare,
non solo per te stesso, ma anche per donarlo agli altri.
Ti auguro tempo, non per affrettarti e correre,
ma tempo per essere contento.
Ti auguro tempo, non soltanto per trascorrerlo,
ti auguro tempo perché te ne resti:
tempo per stupirti e tempo per fidarti
e non soltanto per guardarlo sull’orologio.
Ti auguro tempo per contare le stelle
e tempo per crescere, per maturare.
Ti auguro tempo, per sperare nuovamente e per amare.
Non ha più senso rimandare.
Ti auguro tempo per trovare te stesso,
per vivere ogni tuo giorno, ogni tua ora come un dono.
Ti auguro tempo anche per perdonare.
Ti auguro di avere tempo,
tempo per la vita.
I miei più sinceri complimenti 🔝💪
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