Un anno di meraviglie
Eccoci qua. Tu, mamma ed io.
Dopo un anno che è volato via in un soffio. È il tuo primo compleanno. Un giorno come gli altri. Speciale come tutti da quando ci sei.
È una circostanza in cui si rischia di essere banali e, credimi, è una delle cose più facili da fare nella vita e ti auguro di evitarlo.
Ma non voglio caricarti delle mie aspettative, vorrei soltanto aiutarti a crescere nella consapevolezza profonda della tua unicità.
Non voglio darti consigli, sono solo modi più eleganti per dire ad una persona cosa fare della propria vita e come farlo.
Voglio solo parlare con te, ragionare in maniera intelligente e con calma come mi hai insegnato tu.
Si, in questi dodici mesi mi hai insegnato un mucchio di cose.
Mi hai insegnato a pormi le domande giuste, ad essere più razionale per restare sempre lucido ed evitare di andare nel panico di fronte a situazioni nuove.
Mi hai obbligato ad imparare a prendere in braccio un neonato, cambiargli i pannolini, svegliarmi nel cuore della notte senza battere ciglio.
Mi hai aiutato ad avere più pazienza del solito con tua madre, mi hai ricordato come si ride e come ci si meraviglia, e soprattutto mi hai insegnato che mettere me al primo posto non è sempre la scelta migliore.
Mi hai insegnato a prepararti le pappine, a nasconderti le mie paure quando gattoni, a trasferirti serenità quando prendi qualche botta.
Tutte cose che ci serviranno più avanti.
Mi hai ispirato la tolleranza e la comprensione verso gli altri, quando perfetti sconosciuti ti accarezzano o ti baciano perché inneschi raptus di dolcezza irrefrenabili a chiunque ti incontri, e mi hai dimostrato che cos’è l’uguaglianza e il rispetto buttando le braccia verso piccoli e grandi, bianchi e neri, guardando con gli stessi occhi privi di pregiudizi il pediatra e l’ambulante in spiaggia.
Cosa posso insegnarti quindi io? Posso soltanto fare meno danni possibili, aiutarti a tenere sempre viva la bimba che è in te e lasciandoti crescere per quella che sei, evitando il più possibile di condizionarti rimanendo vigile ma a debita distanza.
È stato un anno straordinario nel quale mi hai insegnato a prendere il buono delle cose che ci succedono prima ancora che tu arrivassi.
Tutti dovrebbero avere la possibilità di stare accanto ai figli durante il primo anno di vita.
Una società evoluta dovrebbe garantire il diritto alla paternità.
Io l’ho avuto perché un rapporto lavorativo è finito prima del previsto e in un modo quantomeno singolare, e anche se può sembrare assurdo, benedico questa combinazione di eventi.
Quanti prodigi mi sarei perso. Quanti sorrisi, quanti baci, quante ore a coccolarci nel lettone o semplicemente a guardarti dormire. Quanti momenti che non torneranno più…
Auguri amore mio, buon primo compleanno. Che tu possa crescere conservando dentro di te la gioia di questi primi giorni e la meraviglia della scoperta che istante dopo istante stai sperimentando.
È per questo che mamma ed io ci impegneremo, perché tu sia serena, equilibrata e di conseguenza felice.
Il resto verrà da sé.