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2020: come pianificare i tuoi obiettivi

FINISCE UN ANNO E INIZIA UN DECENNIO

La sensazione – credo sia una sensazione diffusa – è che più cresci più gli anni passano in fretta. Per quel che mi riguarda pochi giorni fa sono entrato nei 40. Proprio sul finire del 2020 cambierà la decina delle candeline sulla torta e la desinenza sarà Anta quella che poi ti accompagna per sempre salvo sforare oltre i 99.

In questo post voglio condividere con voi le cose importanti del decennio che se ne va e qualche suggerimento per pianificare veramente gli obiettivi del prossimo futuro.

Sicuramente il decennio che se ne va è stato molto generoso con me. Lavorativamente parlando è stato il periodo della maturazione. Alle soglie del nuovo decennio iniziava infatti la mia avventura nel giornalismo televisivo che nel giro di pochi anni mi ha portato a dirigere un’emittente privata. Esperienza molto intensa e probante sotto molti punti di vista che mi ha aiutato a capire meglio me stesso e anche le persone che mi circondano.

Mandato in archivio questo pezzo di vita professionale ad aprile 2018 in situazioni che soltanto qualche mese più tardi sarebbero diventate più chiare dicendomi molto di più di quello che credevo di aver imparato su alcune persone, ho avuto tempo per dedicarmi al più grande dono che mi ha fatto la vita: la piccola Irene.

Il decennio era iniziato con il matrimonio nel 2011, l’impresa di ristrutturare casa, tanti viaggi, fino al luglio del 2018 quando sono diventato papà. E se è vero che le cose non accadono mai per caso, anche la fine dell’esperienza televisiva arrivata pochi mesi prima della nascita di Irene mi ha permesso di godermi appieno i primi 17 mesi di questa meravigliosa creatura.

E’ stato un decennio di crescita. Ho investito molto tempo e denaro in corsi di formazione professionale e di crescita personale perché puoi migliorare il rapporto con gli altri solo se prima impari a conoscere e a comunicare con te stesso. E’ un processo che non si esaurisce mai ma la consapevolezza di sentirsi sempre in evoluzione e mai arrivati, almeno a me, aiuta a sentirmi vivo e a cogliere stimoli sempre nuovi.

E’ stato un decennio in cui ho letto tanto. Pensavo di aver finito dopo l’università invece, soprattutto negli ultimi cinque anni, ho divorato decine e decine di libri.

E’ stato un decennio in cui se da una parte alcune persone si sono rivelate per quelle che erano (perché le persone non cambiano, si rivelano), dall’altro lato ho avuto modo di conoscere tante persone nuove. Non sto qui a fare l’elenco, potrei dimenticare qualcuno, ma sicuramente ho rafforzato la convinzione che la qualità della vita dipende dalla qualità delle relazioni che instauri e la qualità delle relazioni dipende dalla qualità della comunicazione. Soprattutto in famiglia dove diamo spesso troppe cose per scontato e non ci sforziamo di essere la migliore versione di noi stessi. Un grosso errore.

 

SAY YES, TELL THE WORLD, FIGURE IT OUT

Andando agli obiettivi mi sono reso conto che ancora alle nostre latitudini pochissime persone ragionano guardando ai risultati che vogliono raggiungere. Quello del “focus” è un concetto molto americano. Per forma mentis noi europei, o meglio noi latini, siamo meno orientati all’obiettivo. Vogliamo migliorare ma non sappiamo quanto. Vogliamo dimagrire ma non sappiamo quanti chili vogliamo perdere. Vogliamo smettere di fumare ma non ci diamo una data in cui smettiamo veramente. Vogliamo guadagnare di più ma non stabiliamo quanto di più.

Il risultato è che non ci riusciamo perché se non hai chiaro dove vuoi arrivare non potrai studiare un piano di azioni e metterlo in pratica.

L’obiettivo per sua natura deve essere quantificabile, deve avere una scadenza e soprattutto deve costringerci a comprometterci. “Say yes, tell the world and figure it out”, ovvero, “decidi, dichiara a tutti il tuo obiettivo e poi trova il modo per arrivare fino in fondo”.

Sembra banale ma la prima fase è quella che manca troppo spesso. Il desiderio di raggiungere qualcosa magari c’è ma manca quella decisione profonda di dire prima di tutto a sé stessi: “ho deciso, farò quella tale cosa”. E’ un passo fondamentale per prendere un impegno con se stessi e darsi la giusta pressione quotidiana.

La seconda fase, quello di “dirlo al mondo” è altrettanto importante perché ci compromette verso l’esterno. Ci dà lo stimolo a non mollare per non fare una brutta figura. Si basa sul principio della riprova sociale. Insomma se dichiariamo pubblicamente che faremo una certa cosa mettiamo in moto quel meccanismo di sano orgoglio che ci aiuta ad andare avanti a prescindere dalle difficoltà che incontreremo (perché ne incontreremo sempre).

Infine “figure it out” ovvero “trova il modo per farlo”. La maggior parte delle sfide che abbiamo affrontato nella vita ci hanno messo nella condizione non solo di accettarla ma di trovare strada facendo gli strumenti per vincerla. E’ una questione di approccio: se aspettiamo di essere al cento per cento, di essere nelle condizioni migliori, di avere i fattori ambientali perfetti allora non partiremo mai. Quando hai un obiettivo chiaro, importante, hai preso la decisione, lo hai dichiarato non ti resta che iniziare e trovare strada facendo le risorse che ti servono e in questo processo può essere di grande aiuto la programmazione.

 

NON PUOI MANGIARE UN COCOMERO IN UN SOL BOCCONE

Che sia perdere 30 chili in un anno, fatturare 100mila euro in più, correre la maratona di New York non ha importanza. Quello che conta è che il tuo obiettivo sia alto, che tu abbia deciso, che ti sia compromesso pubblicamente dichiarandolo e che inizi a muoverti per la realizzazione.

E siccome non puoi mangiare un cocomero in un sol boccone, non puoi perdere 30 chili in un mese, fatturare 100mila euro in più in anno in pochi giorni (a meno di una vincita) o iscriverti oggi alla maratona di New York che si corre domani e pensare di sopravvivere, devi spezzettare il tuo obiettivo in tanti piccoli micro obiettivi.

E’ una questione di fredda logica matematica. Perdere 30 chili in un anno significa perderne 2 e mezzo al mese. Una bella differenza e anche un grande aiuto psicologico. Perdere 2 chili e mezzo al mese significa perdere 625 grammi a settimana. Capisci che è tutto un altro approccio?

Stesso discorso per la questione economica. Poniamo che sei un assicuratore, o un rappresentante e vuoi fatturare 100mila euro in più nel prossimo anno. Significa fatturare 8mila e trecento euro in più al mese. Poniamo che ogni cliente ti porta un fatturato di mille euro significa che devi concludere soltanto otto nuove vendite o otto nuovi contratti al mese. Da dove arrivano i nuovi contratti e le nuove vendite? Dagli appuntamenti. Se ogni 5 appuntamenti riesci a chiudere una vendita significa che per fare otto vendite in più al mese devi incontrare 40 persone di più al mese che sono soltanto 10 persone in più a settimana. E così via.

Vuoi correre la maratona di New York fra un anno? Fatti aiutare a fare un piano di allenamento che tra un anno ti consenta di correre tutti i 42 chilometri e 200 metri magari anche stabilendo un tetto massimo di tempo e soprattutto allenati ogni giorno.

Quindi ricapitolando: obiettivo chiaro, alto e significativo. Dichiarazione pubblica. Piano di azione dettagliato e non fermarsi di fronte a nessun imprevisto. Altra cosa fondamentale: la costanza premia. Non esistono giorni di riposo, non esistono impedimenti climatici, non esistono scuse. Se hai deciso, di correre la maratona di New York, se per te vale la pena, ti allenerai anche se fuori nevica. E’ tutta qua la differenza tra chi raggiunge i propri obiettivi e chi invece fa finta di averne.

Mi auguro che non ti sia scoraggiato leggendo fin qui, anzi, spero tu abbia iniziato a cambiare l’asset mentale per iniziare a scrivere una lista dei tuoi obiettivi per il 2020 ben definita, chiara, di cose veramente importanti per le quali sei disposto a lottare e ad impegnarti veramente tanto.

E voglio darti un piccolo suggerimento: siccome sognare in grande costa esattamente quanto sognare in piccolo conviene puntare in alto, molto in alto. Se vuoi metterti alla prova con lo studio punta a fare dieci esami in un anno, fai un piano di azioni finalizzato a quell’obiettivo. Magari alla fine ne farai 7 ma pensa se come obiettivo ti dai 7 e poi ne fai 4? Come vedi conviene puntare alla luna mal che vada avrai visto le stelle da vicino.

Auguri di buon anno allora, che sia un anno di obiettivi chiari, di impegni seri, di determinazione, passione e volontà. Pensa in grande e sii la versione migliore di te stesso.