Diversificare le entrate: idee e sistemi per guadagnare di più
Scopri come creare una seconda entrata economica per garantire stabilità finanziaria e libertà. Strategie pratiche per diversificare il tuo reddito.
Hai mai considerato l’importanza di avere una seconda entrata economica? Immagina un’opportunità che potrebbe non solo proteggerti dalle incertezze finanziarie, ma anche offrirti una maggiore libertà e sicurezza. Benvenuti in un viaggio verso la scoperta di qualcosa che tutti cercano ma che per molti rimane una chimera: la creazione di una seconda entrata economica.
Nel panorama economico attuale, affidarsi esclusivamente a un’unica fonte di reddito è come camminare su un filo sottile senza alcuna rete di sicurezza. E se questa fonte di reddito improvvisamente si prosciugasse? O peggio ancora, se venissi costretto a lasciarla?
In questa breve guida esploreremo l’importanza cruciale di diversificare le tue entrate e ti condurremo attraverso un percorso di scoperta, offrendoti non solo motivazioni convincenti ma anche strategie pratiche per iniziare a costruire una seconda entrata economica.
Preparati a rompere gli schemi tradizionali e ad abbracciare un approccio innovativo verso la gestione delle tue finanze. È tempo di liberarti dalle catene dell’insicurezza finanziaria e di abbracciare un futuro di prosperità e libertà. È tempo di esplorare il potenziale di una seconda entrata economica.
Perché avere una seconda entrata economica
Nel mondo economico odierno, l’idea di dipendere esclusivamente da una singola fonte di reddito è diventata sempre più rischiosa. La stabilità lavorativa non è più garantita e le economie possono fluttuare in modo imprevedibile. In questo contesto, avere una seconda entrata più che un lusso è diventata una necessità.
Dipendere da un solo lavoro o da una sola fonte di reddito comporta diversi rischi. Innanzitutto, se tale fonte dovesse improvvisamente interrompersi o diminuire, ci si troverebbe in una situazione finanziaria precaria senza alcuna rete di sicurezza. Inoltre, con la crescente precarietà del mercato del lavoro, la perdita di un lavoro può essere più comune di quanto si possa pensare, rendendo ancora più evidente la fragilità di una singola fonte di reddito.
Diversificare fornisce innanzitutto una maggiore sicurezza finanziaria, distribuendo il rischio su più fonti di reddito anziché concentrarlo su una sola. Questo può fornire una rete di sicurezza in caso di imprevisti o di cambiamenti nel mercato del lavoro. Inoltre, avere più fonti di reddito può offrire una maggiore flessibilità e libertà, consentendo di perseguire opportunità lavorative che altrimenti potrebbero essere ignorate a causa di vincoli finanziari.
In sintesi, avere una seconda entrata economica non è solo un’opzione attraente, ma è diventata una strategia prudente per garantire la stabilità finanziaria nel lungo termine. Esplorare opportunità per creare una seconda entrata economica non solo offre maggiore sicurezza finanziaria, ma può anche aprire la strada a nuove opportunità e possibilità di crescita personale e professionale.
Idee per creare una seconda entrata economica
Creare una seconda entrata economica può sembrare un’impresa scoraggiante, ma con la giusta strategia e motivazione, è possibile esplorare una vasta gamma di opportunità per generare reddito aggiuntivo. Di solito si pensa di non avere tempo per imbattersi in una nuova attività, o di non avere soldi da investire perché in effetti tempo e denaro sono due facce della stessa medaglie. Come recita il vecchio adagio “il tempo è denaro” ma vale anche il contrario ovvero che il denaro ha bisogno di tempo per essere “generato”.
Nel modello tradizionale del lavoro dipendente si scambia una quantità di tempo dedicato al lavoro (produzione di qualcosa, professione ecc.) per una data paga o per delle tariffe con il limite umano e fisiologico che più di un tot di ore al giorno non è possibile (e neanche giusto) dedicarle alla produzione del reddito.
L’ideale sarebbe far lavorare il denaro al posto nostro, ovvero disporre di somme non strettamente necessarie per il sostentamento quotidiano e mensile da poter investire e dunque mettere a frutto.
Opportunità di reddito passivo
Le opportunità di reddito passivo rappresentano un modo efficace per generare entrate senza la necessità di dedicare un’elevata quantità di tempo e sforzi. Queste possono includere investimenti finanziari come dividendi da azioni, rendite da immobili in affitto, reddito da interessi su conti bancari o investimenti in fondi comuni di investimento. Esplorare queste opzioni può offrire un modo per far lavorare il denaro per te, generando entrate anche mentre dormi ma stiamo parlando di investimenti che prevedono già un capitale a disposizione di cui la maggior parte delle persone non dispone.
Ad esempio creare una rendita di 500/1000 euro percependo il fitto di un immobile prevede intanto l’acquisto del bene che significa o avere una disponibilità dai 200 ai 500 mila euro (in base a dove è ubicata l’abitazione) soldi di cui privarsi o per i quali contrarre un mutuo e che l’affittuario paghi regolarmente.
Oppure avere una somma anche più cospicua da tenere bloccata e sulla quale far maturare gli interessi come guadagno passivo.
In entrambi i casi però parliamo di guadagni passivi considerando una disponibilità economica importante di cui la maggior parte delle persone non dispone.
Sfruttare le competenze e le passioni personali
Una forma per creare invece un secondo reddito potrebbe prevedere mettere in gioco competenze e passioni. Che si tratti di scrivere, fotografare, insegnare, cucinare o fare artigianato, esistono numerose piattaforme online che consentono di monetizzare queste abilità.
Creare un blog, vendere prodotti fatti a mano su piattaforme di e-commerce, offrire consulenze o lezioni online sono solo alcune delle molte possibilità disponibili. In questo caso la risorsa scarsa è il tempo necessario a dedicarsi alle attività (scrivere, fotografare ecc.) oltre a quello necessario per imparare a posizionarsi sul mercato, attirare clienti, finalizzare le vendite.
Nel caso dell’e-commerce, frontiera affascinante e spesso fatta passare come attività che genera entrate passive, le skills da acquisire sono varie e anche molto tecniche.
Le partnership con altre aziende o marchi possono essere un modo efficace per generare reddito aggiuntivo. Questo potrebbe includere programmi di affiliazione, in cui guadagni una commissione per ogni cliente o cliente potenziale che invii a un’altra azienda, o partnership strategiche in cui collabori con un’altra azienda per offrire prodotti o servizi complementari.
In questo caso però parliamo spesso di commissioni molto basse e comunque di costi di affiliazione che rendono la costruzione di un guadagno extra esigua seppur sufficientemente slegata da azioni complesse e da tempo da dedicare.
Tra reddito e rendita: la creazione di un “sistema”
Tra il classico metodo per creare reddito (scambiare tempo per denaro) e quello per creare rendite (investire risorse eccedenti che però non tutti possiedono) c’è una strada che sta perfettamente a metà e prevede la creazione o costruzione di un sistema.
Si tratta, in estrema sintesi, di attività che iniziano come fonti di reddito aggiuntivo e che quindi prevedono l’investimento di tempo in cambio di denaro ma che possono diventare fonte di rendita.
Il metodo più efficace ed intelligente per creare un sistema che generi reddito nel breve periodo e rendita nel medio-lungo periodo è il network marketing, parola usata, spesso abusata e ancor più spesso mal interpretata che non significa altro che “lavorare (work) in rete (net) pubblicizzando e/o vendendo prodotti e servizi (network)”.
Tantissime aziende usano questo modello di sistema distributivo. Si pensi ad una qualsiasi rete commerciale (assicurazioni, aspirapolveri, robot da cucina giusto per fare degli esempi), dove l’area manager guadagna sul fatturato di tutta la rete vendita e dove al raggiungimento di determinati risultati, il venditore può costruire un suo team e aumentare il suo guadagno in percentuale sul fatturato dei collaboratori.
Un modello intelligente che sfrutta una leva finanziaria e che oggi, mutuando un termine anglofone, viene chiamata sharing economy (economia condivisa) dove, in soldoni, il profitto derivante dalla vendita di un prodotto o servizio viene “spalmato”, condiviso, con la rete commerciale.
Le aziende che lavorano tramite reti commerciali utilizzano per lo più un sistema misto di retribuzione abbinando ad un fisso mensile delle provvigioni rendendo di fatto “scalabile” le possibilità di guadagno ma mantenendo pressoché inalterato il rapporto tempo/denaro in quanto le provvigioni vengono calcolate su base mensile e dipendono dalla produttività della rete commerciale espressa ogni 30 giorni.
Il network marketing puro
Alcune aziende invece utilizzano il sistema di network marketing come metodo esclusivo per la distribuzione di prodotti e servizi e per pagare i collaboratori.
Si tratta di attività che hanno una filosofia imprenditoriale ma che richiedono bassi investimenti iniziali, per lo più l’acquisto di prodotti e servizi da rivendere ai clienti che poi vengono invitati a valutare a loro volta la possibilità di guadagnare vendendo a loro volta i prodotti e servizi acquisti.
Il concetto alla base è semplice: condividere un’esperienza di acquisto positiva ed essere ricompensati per le vendite direttamente dall’azienda che produce il bene o il servizio.
Un sistema che riduce di fatto la filiera tra produzione e vendita, demandando la fase della pubblicità al passaparola e che viene inquadrato dal punto di vista legislativo con la vendita porta a porta (legge n. 173 del 2005).
Vizi e virtù del network marketing
Ma quali sono i punti di forza e di debolezza del modello distributivo del network marketing?
Il primo vizio di fondo è senza dubbio il costo di avviamento dell’attività. Tra prodotti o servizi da acquistare (perché se non provi il prodotto o servizio che devi vendere non puoi proporlo agli altri) spesso con ordini mensili per accedere al piano compensi ai quali si aggiungono corsi di formazione che spesso sono il vero core business delle aziende che utilizzano il modello distributivo del network marketing, può succedere di ritrovarsi la casa piena di cremine, integratori, o altri prodotti invenduti e di spendere anche migliaia di euro per corsi di vendita e motivazionali che lavorano sull’aspetto emotivo ma che ti lasciano poi dopo pochi giorni ad un confronto spietato col mercato dove devi cercare i clienti e “convincerli” che il tuo prodotto sia il migliore sul mercato prima ancora di provare a persuaderli a diventare “incaricati”.
Inoltre la diffidenza nata attorno a questo modello proprio a causa di aziende che hanno incassato tanto e pagato poco con piani compensi eccessivamente complicati o ritrovandosi poi non conformi alla normativa di riferimento, rende sempre più difficile la costruzione di una rete che possa portare il tanto agognato guadagno passivo.
Infine, tra i vizi più grandi che ci sono attorno al mondo del network marketing, esiste un diffuso pregiudizio e tanta ignoranza che spesso induce le persone a non valutare neanche un modello di business assolutamente valido a patto di trovare un’azienda seria, chiara, etica e che supporti effettivamente il percorso di crescita personale e professionale necessario per ottenere risultati in questo settore.
I punti di forza invece si possono riassumere in tre colonne portanti:
- la possibilità di costruire un reddito aggiuntivo immediato derivante dalla vendita di prodotti e servizi;
- la possibilità di trasformare quel reddito in una rendita potenzialmente senza limiti grazie ai fatturati della rete;
- l’opportunità di crescita personale, perché il network marketing oltre ad essere un sistema distributivo è uno stile di vita che si base su una visione “divergente” della concezione del lavoro e del guadagno e su una filosofia imprenditoriale per la quale aiutare gli altri ad ottenere i risultati è la chiave del proprio successo.
Il network ideale
Analizzati vizi e virtù del modello di business del network marketing l’ideale sarebbe imbattersi in un network dove:
- non ci sono costi di accesso e costi mensili per acquisto di prodotti o servizi;
- la formazione sia gratuita;
- il piano compensi sia semplice;
- la rendita sia crescente e non vincolata alla produzione mensile sia personale che della propria rete.
E se un network così esistesse per davvero?
Se fosse possibile iniziare fin da subito a costruire, senza investire un euro, un sistema per generare una seconda entrata che possa assumere nel giro di 6-8 mesi le caratteristiche della rendita supportato da una formazione gratuita potrebbe valere la pena capire di cosa si tratta e dedicare magari 5-10 ore alla settimana ad un’attività del genere?
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